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UNA APP PER CORREGGERE L'ALIMENTAZIONE DI CARNE


L’obiettivo della prima «meat hackathon» di New York è rendere più democratico il consumo di cibo.


Un macellaio e un hacker, un allevatore e uno storyteller. Tutti insieme per inventare l’algoritmo per una bistecca più buona. Ecco l’obiettivo della prima meat hackathon, la maratona hacker della carne, ideata da Food+Tech Connect, network di ricerca sul futuro del cibo. Imprenditori, esperti di tecnologia, politici si incontrano a New York, dal 7 al 9 dicembre, per realizzare applicazioni in grado di aiutare i consumatori nella dieta quotidiana. Se «la sfida è mangiare meno carne, ma più buona», come twitta, con l’hashtag #hackmeat, il food-magazine «Edible San Francisco», l’intento dell’incontro non è solo di natura commerciale. Ma politica. Spiegato con uno slogan: «democratize meat». Rendiamo più democratica la carne. Secondo l’indagine.

Nourishing the Planet del Worldwatch Institute «i rifiuti di origine animale rilasciano emissioni di metano e gas serra 25 e 300 volte più potenti dell’anidride carbonica». Per sapere quanto pesa il manzo sul clima basta moltiplicare i numeri con quelli dell’Usda, il dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti. Nel 2011 gli americani hanno macellato 34,1 milioni di capi per un totale di 25,6 miliardi di dollari. Fare la spesa è un po’ come votare: mettere un prodotto nel carrello incide sulla salute individuale e collettiva. «La sfida — dice Food+Tech Connect— è educare i consumatori con la tecnologia». Contemporanea panacea di tutti i mali. Pure alimentari.

Di Federica Colonna, estratti dalla rivista "La Lettura " n.54, inserto "Corriere Della Sera" 25 novembre 2012. Compilati e adattati per essere postato per Leopoldo Costa.

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